La disfatta di Caporetto del 24 ottobre 1917 rappresenta l’emblema dei gravi danni arrecati dalla Grande Guerra alle numerose industrie da poco sorte in Valle Brembana.

Le difficoltà dei trasporti e la chiusura delle frontiere ridussero il mercato sia interno che esterno. In particolare vennero meno le importazioni di cotone e di lino greggio e si ridusse drasticamente l’esportazione di stoffe finite di cotone e i lini lavorati, prima dirette verso la Germania, ormai nemica.

La Manifattura di Valle Brembana di Zogno, la Cartiera Cima di S. Giovanni Bianco e il Linificio di Villa d’Almè dovettero riconvertire la loro produzione, già ridotta, e acquisire le commesse dell’esercito a un prezzo inferiore ai costi di produzione. Tra le aziende più danneggiate vi furono anche le Acque Mine-ali di S. Pellegrino e la Fonte Bracca, a causa della diminuzione delle spese voluttuarie e del turismo termale. Pure la Società della Ferrovia della Valle sofferse per la soppressione di treni passeggeri e di merci.

Fu penalizzata anche l’agricoltura poiché quasi tutti i contadini di età compresa tra 19 e 45 anni furono richiamati al fronte e per la requisizione di animali da macello e le limitazioni al commercio interno di generi alimentari prodotti in loco.

Le sole centrali idroelettriche, che lavorarono a pieno regime per soddisfare il bisogno di energia per le industrie degli armamenti, non poterono sollevare la popolazione dal grave stato di povertà in cui era piombata. Rispetto a ciò e agli oltre 1000 morti e alle migliaia di feriti e di mutilati brembani provocati dalla guerra Zogno e la Val Brembana riconvertirono il dolore e la rabbia per tali devastazioni in un senso di gloria e di eroismo. I nomi di tante vie, i monumenti, le lapidi, i viali della Rimembranza, i volumi e le cappelle dedicati ai Caduti rappresentano il tentativo non solo locale di sublimare l’immenso dolore dando un senso politico o religioso ad una situazione che pareva non avere per nulla un senso.

Il vuoto e il disorientamento provo-cati dalla guerra divennero allora proposta di nuovi valori di patria da difendere con la propria vita dai nemici esterni ed interni, di coesione del popolo, di venerazione per chi aveva dato la propria vita per la salvezza della patria e per un futuro migliore per i propri figli e discendenti.

MUSEO DELLA VALLE FONDAZIONE POLLI-STOPPANI, ONLUS

Sala Conferenze

Via Mazzini 3 24019 – ZOGNO (BERGAMO)
INGRESSO LIBERO

sabato 28 ottobre 2017
ore 15

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